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C'era una volta... ieri!

di Franco Franchi

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Nadia Ferluga – La dolcezza dell'acciaio

Non era la sola e forse, sul piano tecnico, neppure la migliore, ma nessuna, quanto lei, sapeva unire la dolcezza femminile al vigore atletico.

Un corpo asciutto eppure disegnato dal quale si sprigionava una forza radiosa e guizzante, espressione tattile del suo carattere fermo e volitivo.

Grazie al quale riuscì a prevalere una infinità di volte contro avversarie, sulla carta, più dotate.

La sua personalità, semplice e schietta, la fece inserire, con estrema naturalezza in gruppo tradizionalmente votato alle inclinazioni maschiliste. Fu parte di esso senza differenze ad ogni effetto. Sempre.

Ma bisogna onestamente riconoscere che sarebbe forzato affermare che l’idea marziale fosse calata nei suoi significati più intensi nello spirito di Nadia Ferluga

Fu interprete straordinaria del gesto atletico nel quale portò la sua esperienza di donna sportiva e più di ogni altra seppe resistere alla fatica logorante di allenamenti condotti senza risparmio assimilando metodi e tecniche come pochi altri istruttori. E soprattutto si tenne sempre fuori dalle logiche politiche badando solamente a dare il meglio come atleta, prima, e come allenatrice, poi. Come è tuttora con tutta la sua comunicativa, la sua pazienza, la sua volontà di non lasciare niente al caso.

Con la sua inimitabile capacità di nascondere la spada nella guaina del sorriso che ne addolcisce la tagliente durezza: e la rende persino piacevole.
Per gentile concessione della rivista Samurai
Mese di Ottobre - Anno 1988
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