Judokas CSEN IN Montagna
Lucca (Anno 1989).
Le valli che dall'Italia portano verso l'Alta Savoia francese, di chiara modellazione glaciale, hanno ampi prati e pascoli.
I paesi offrono di sé quei quadretti pittoreschi che si è abituati a vedere in cartolina. Anche le malghe sono linde e tenue in modo esemplare, con molta cura anche per l'estetica. La flora è molto ricca di specie, alcune endemiche, e offre sorprendenti concentrazioni di esemplari di una stessa specie. Le conifere sempreverdi prevalgono; caprioli, camosci, marmotte si mostrano senza paura.
Questo è il periodo più adatto, ora che la neve si riduce a pochi lenzuoli di valanga. Con una rete di sentieri molto fitta abbiamo approfittato, zaino in spalla, ad addentrarci fino al Rifugio Elisabetta, lungo il fiume che spumeggiando, ci portava il sapore dei ghiacciai più alti d'Europa. In una civiltà come la nostra, correndo sempre dietro l'orologio, perdiamo il sapore dei grandi spazi e della avventura ed allora nasce l'uomo meccanico. Durante questi pochi giorni cercheremo di risentire le sensazioni dei primi salitori dei monti, con le loro incertezze ed i loro timori. Il nostro gruppetto di giovani Judokas ha potuto finalmente entrare in una dimensione sconosciuta, toccando le realtà che la montagna ti offre ad ogni cambiamento di itinerario.
Dal fondovalle siamo risaliti fino al ghiacciaio del Gigante per constatare di persona la grandiosità di questo anfiteatro dagli orizzonti di cristallo, e qui gli sci sono serviti egregiamente negli spostamenti su neve, dal versante italiano fino alle valli francesi. Lo scopo della nostra escursione era raggiunto per metà: adesso mancava la visita a Chamonix, per studiare la cultura dell'Alta Savoia, la vita dei valligiani, perché i nostri ragazzi verificassero con la loro natura ansiosa di scoprire, un linguaggio che li potesse soddisfare nell'interpretazione dei fenomeni che via via si sarebbero avvicinati. Nei giorni passati, legati alla stessa corda, abbiamo sentito il soffio della valanga, adesso accanto al bello appariscente ed ampio dei paesaggi, nella molteplicità dei loro colori, godremo della bellezza non inferiore e della non minore armonia del blu di un petalo di genziana, del cuore di una stella alpina.
Viaggio di ricerca, si è detto. Centro Educativo, si riafferma.
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