IL Kung - Fu
 

Dal Tempio Shaolin (500 d.C.) ai giorni nostri

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Alla fine del 1200 la Cina fu invasa dai Mongoli e al trono fu messa la dinastia Yuan, sotto la quale Marco Polo fece il suo famosissimo viaggio.
In questo periodo visse Chang San Feng, famoso monaco creatore del T'ai Chi Ch'uan (pugilato del polo supremo).
Questo è il più famoso stile interno, caratterizzato da tecniche morbide, movimenti fluidi e circolari, usato per far apprendere il fluire delle energie interiori.

Durante la dinastia Ming fu creato il Pa Chi Ch'uan (pugilato delle otto direzioni) caratterizzato da attacchi e spostamenti rettilinei, mentre il maestro Pai Chin Tou creava lo stile Mei Hua Ch'uan (pugilato del fiore di prugna, che è il simbolo della Cina e dello Shaolin).

Intorno al 1500 il maestro Chueh Yuan convinto che fosse necessario rinnovare il sistema riordinò lo Shaolin in 72 tecniche fondamentali, ma non convinto di quello che aveva fatto si mise in viaggio per la Cina alla ricerca di maestri.
Secondo una leggenda incontrò Li Sou che a sua volta gli presentò PaiYu Feng. Il monaco li convinse a seguirlo al monastero ed insieme misero a punto il nuovo sistema diviso in 170 tecniche e 5 forme basate sugli atteggiamenti di 5 animali: tigre, drago, gru, serpente e leopardo.

Nello stesso periodo lo Shaolin fu esportato nell'isola di Okinawa dando origine al Karatè.

Nel 1640 scoppiò una rivolta che fece cadere l'ultimo imperatore Ming: le tribù mancesi ne approfittarono subito, dando origine all'ultima dinastia, i Ch'ing.
Il tempio era un centro di resistenza: i monaci non perdevano occasione per battersi contro i nemici, mentre un maestro si recò in Giappone per chiedere aiuto.
I giapponesi non si imbarcarono, anzi convinsero il maestro a restare ed insegnare loro le sue tecniche, contribuendo alla creazione del Ju Jitsu.
Questa decisione costò cara al tempio perché nel frattempo in Cina l'esercito marciò verso il tempio e dopo una sanguinosa battaglia riuscì a conquistarlo e a distruggerlo.

I maestri che riuscirono a fuggire si sparsero per tutta la Cina, dando origine a numerose scuole i cui allenamenti  venivano fatti in segreto e molte volte di notte e gli allievi dovevano essere fidati e potevano essere ammessi solo quelli che avevano superato prove difficilissime: Shaolin era diventato sinonimo di nemico dell'impero.

Nel 1900 ci fu la rivolta dei boxer contro gli occidentali, chiamati così perché i capi praticavano lo shaolin ed facevano parte della setta segreta dei Pugni Armoniosi che finì nel 1911 con la caduta l'ultima dinastia.

Tra il '20 e il '30 promossero le Arti Marziali fra la popolazione e il famoso maestro Yang Ch'eng Fu propagandò il T'ai Chi Ch'uan in tutta la Cina.

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