E il taglio? chiese una volta al Maestro uno studente, riferendosi ad una dimostrazione in cui il Maestro bendato faceva sette passi indietro, una capriola in avanti, un salto e quindi tagliava una mela sullo stomaco dello studente sdraiato. “Beh, rispose il Maestro, faccio un po’ di scena così ogni tanto, ma nello studio della spada il taglio non è la cosa da sottolineare; il taglio bendato è un po’ come quel povero che ha passato tutta la vita imparando a camminare sull’acqua; dopo anni di pratica e fatica è finalmente riuscito ad attraversare il fiume. Un testimone di questa sua prodezza non mancò certo di complimentarsi con lui, ma rifiutò di imparare come si faceva, perchè il traghetto costava così poco. Per quanto riguarda voi, forse vi conviene tagliare la frutta su un tagliere di legno, con gli occhi aperti; dopotutto, la vita quotidiana è così”.
Lo studio della spada nello SGD non è quindi qualcosa di anacronistico o ascetico ma dovrebbe portarci sempre ad un confronto con la vita quotidiana. A Boston, dove risiede, il Maestro Kim offre ai suoi studenti la possibilità di vivere la vita quotidiana con lui in un ambiente che porta lo studio della spada al di là del dojo.
L’orario è lo stesso del monastero dove il Maestro Kim ha vissuto dall’età di 12 anni: sveglia alle 5,30, trentatre inchinamenti seguiti da 45 minuti di meditazione, allenamento, poi colazione e quindi al lavoro; la sera è quasi lo stesso.
Si impara perciò a preparare da mangiare, a pulire, a fare piccoli lavori per mantenere la casa, giardinaggio, ecc. Un programma che è in accordo con l’apprendimento tradizionale della spada che chiedeva allo studente di fare per anni piccoli lavori umili, come tagliare la legna, prendere l’acqua, cucinare, ecc., prima di toccare una spada.
La verità è che questi lavori servono come base fisica e spirituale per l’apprendimento dell’arte della spada. Purtroppo il consumismo di oggigiorno fa credere che sia sufficiente pagare una somma di denaro per essere degni di qualsiasi cosa.
L’aspetto spirituale è considerato contemporaneamente a quello fisico; prima di fare un test per passare un grado, uno studente deve partecipare ad un tipo di sesshin o ritiro di due giorni in cui a 45 minuti di allenamento si alternano 45 minuti di meditazione. Durante questa sesshin c’è l’opportunità per un colloquio privato e formale in cui lo studente può misurare il suo progresso spirituale facendo una domanda al maestro o rispondendo ad un koan o altro.
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