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Breve storia del tai chi chuan - Ipotesi e fatti

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Infine il metodo di tai chi creato da Yin Li Heng in diciassette movimenti detti hou t’ien fa venne trasmesso a Hu Chin Tzu e a Sung Chung Su.

La teoria delle quattro scuole è stata confutata con motivazioni intelligenti dal professor Hsu Chen, soprattutto nel suo libro Distinguere il falso dal vero nel tai chi chuan. Tuttavia, anche escludendo che in queste scuole si praticasse tai chi chuan, esse potrebbero costituire prova che già nella dinastia T’ang esistevano stili vicini a quelli poi chiamati “interni”.

Secondo la famiglia Ch’en, oggi alla diciannovesima generazione, il tai chi chuan fu creato dal loro membro della nona generazione Ch’en Wang T’ing (1587-1680). Già il fondatore della stirpe, Ch’en Pu, era un esperto combattente, tanto che una volta trasferitosi a Shang Yang, villaggio del Wenhsien (Honan) che più tardi si chiamerà Ch’en Chia Kou, vi aprì una scuola di kung fu. Il suo pronipote Ch’en Hsin ha dichiarato che il creatore del tai chi fu lo stesso Ch’en Pu, ma T’ang Hao per primo dimostrò l’erroneità dell’affermazione. Ch’en Wang T’ing, dopo aver terminato la sua carriera di ufficiale, si sarebbe ritirato a Ch’en Chia Kou, codificando il tai chi chuan a partire dalle arti marziali e dai metodi salutistici conosciuti dalla sua famiglia, compreso il tao yin. Si dice anche che si ispirò al libro chuan ching san shi erh shih (Classico del pugilato in trentadue posizioni), scritto dal noto generale chi Chi Kuang (1528-1587), che inventò sedici sequenze usate per l’addestramento dei soldati. Wang T’ing ne utilizzò ventinove tecniche per le sette forme del suo metodo, le quali poi divennero quattro e infine, con il rappresentante della quattordicesima generazione Ch’en Chang Hsing, due.

T’ang Hao medesimo appoggia la tesi Ch’en Wang T’ing, ma ancora una volta il professor Hsu Chen ha dichiarato che lo stile di kung fu insegnato dal maestro non era ancora tai chi chuan. Egli riporta invece l’ipotesi che Wang Chung Yeh, dello Shansi, passando per Ch’en Chia Kou durante il regno di chien Lung (1735-1795), vi si fermò per breve tempo modificando con le sue conoscenze di tai chi lo stile di derivazione Shaolin pao chuan praticato nel villaggio.

Addirittura si favoleggia che l’abilità del maestro Wang derivasse dalle arti marziali dei monti Wutang, ricollegandosi dunque alla linea di Chuang San Feng. Una proposta sottolineata da allievi di Yang Lu Ch’an, i quali però confusero Wang Chung Yeh con Wang Chung, discepolo di Chang San Feng che ne avrebbe diffuso l’arte marziale nella provincia di Shensi. Suo allievo sarebbe stato tale Ch’en Chou T’ung, del Chekiang, mentre il praticante più famoso, nel regno di Chia ching (1522-1566), fu Chang Sung chi, allievo di Sun Shih San Lao, il cui sistema si chiamava shih san shih, tredici atti, perchè costituito da otto direzioni (pa men) e cinque passi (wu pu). Collegata a questa, l’altra celebre idea che il ta chi chuan sia stato insegnato a Ch’en Ch’ang Hsing (nonché a Yang Lu Ch’an) da Chiang Fa, allievo proprio di Wang Chung Yueh.

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